Coronavirus di Luciana Corona

di Erik Lazzari

Coronavirus di Luciana Corona

Coronavirus di Luciana Corona

Grafica a cura di Alessio Cuccu

TESTO: CORONAVIRUS DI LUCIANA CORONA

Maledetto virus che stai creando confusione
tu non sei degno di portare il mio cognome.

Dalla Cina sei partito per fare il giro del mondo
ma non sei un turista sei un essere immondo.

Ti insinui strisciando veloce e silente
passi indisturbato da un corpo all’altro della gente.

Semini panico, terrore, contagi e morte
tutta l’umanità trema per la propria sorte.

Ci volevi rinchiusi separati messi in ginocchio, beh, ci sei riuscito,
tranquillo la scienza troverà il tuo punto debole e tornerai da dove sei uscito.

Sì, è vero, porti la corona ma non sei un re
ricorda, lassù qualcuno è più potente di te.

Mostro invisibile butta giù la maschera anziché farla mettere a noi
combattiamo ad armi pari come fanno gli eroi.

Ma tu! Verme schifoso sei un eroe al contrario,
al posto della spada ci fai impugnare il rosario.

Nelle strade deserte c’è un silenzio surreale
siamo in primavera ma anche gli uccelli hanno smesso di cantare.

Lo strazio delle bare tutte in fila per l’ultima dimora
il pianto disperato dei loro cari senza un saluto, un abbraccio, un fiore, una parola.

Signore, mio Dio siamo nelle tue mani
ti prego, fa’ che questo incubo finisca domani.

Forse ci serviva una lezione per apprezzare i valori della vita
chiediamo perdono, io penso che a molte persone sia servita.

Di questa pandemia avremo tutti memoria
il suo tragico passaggio rimarrà nella storia.

L’Italia e il mondo intero è ottimista, tutto andrà bene,
restiamo a casa ragazzi, per il momento ci conviene.

Un fortissimo applauso va ai medici, infermieri, protezione civile e personale,
che tutti i giorni rischiano la propria vita per combattere questo male.

Come direbbe Papa Francesco, coraggio fratelli e sorelle
alla fine del tunnel c’è la luce, vivremo l’emozione di tante cose belle

COMMENTO: 

La poetessa di Bagnolo Piemonte Luciana Corona, originaria di Arbus (SU), il 29 marzo 2020 ha composto un componimento con l’intento di trasmettere alla popolazione, attraverso i suoi agghiaccianti versi, le emozioni e il dolore che risiedono nel suo animo dinanzi alla tragica situazione che l’intero mondo sta vivendo a causa del diffondersi del Coronavirus COVID-19.

Nel secondo verso si evince il disprezzo della poetessa per il “Maledetto virus”, che non è degno di chiamarsi come parte del suo cognome; il decimo verso è una sorta di contrapposizione: si passa infatti da uno stato di terrore e inquietudine ad uno di speranza “la scienza troverà il tuo punto debole”. Il tredicesimo verso riprende la tragicità, nuovamente interrotta negli ultimi versi “Come direbbe Papa Francesco […]”. 

Lo schema metrico della poesia è formato da rime baciate, ad eccezione dei versi 1/2 – 11/12 – 17/18 che non presentano alcuna rima. 

Coronavirus di Luciana Corona

Prima di pubblicare la poesia di Luciana Corona sul mio sito, ho rilasciato l’esclusiva al giornale per cui collaboro: la Nuova Gazzetta di Saluzzo 

Profilo Facebook di Luciana Corona

Grafica a cura di Alessio Cuccu

© Riproduzione Riservata 

Luciana Corona

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Il libro di poesie di Luciana Corona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riassunti e approfondimenti per la secondaria di I e II grado 

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