Sì o Si, quale forma è corretta?
Si scrive sì con l’accento oppure si senza accento? Quando si deve utilizzare una forma o l’altra?
La maggior parte delle persone, tra cui molti studenti, dà poca importanza all’utilizzo corretto di questa forma, forse perché non ne è a conoscenza, e dunque commette un grave errore ortografico.
In questo breve articolo vi spiego quando ricorrere al sì o al si.
Sì (con l’accento grave) è la grafia corretta per fornire una risposta con valore affermativo (si tratta di un avverbio di affermazione)
Esempi:
– Ti piace la pizza? Sì, molto!
– Hai spedito l’email? Sì!
– Sei andato a fare la spesa? Sì, sono andato ieri pomeriggio.
– Eh sì, il tempo scorre molto velocemente.
– Hai già visitato il sito di Erik Lazzari? Sì, lo visito spesso.
– Sì o no?
Si (senza l’accento) è la grafia corretta per indicare il pronome riflessivo di terza persona singolare e plurale (particella pronominale) e per indicare la nota musicale “si”.
Esempi:
– Erik si è preso del tempo per scrivere questo articolo.
– Laura si prepara per andare al cinema.
– Mario e Giacomo si sono messi a studiare seriamente per superare l’anno scolastico.
– Mi suoni un si, per favore?
– Lucia si sottovaluta.
Un piccolo trucco per non sbagliare
Se si ha un dubbio circa lo scrivere sì/si, è opportuno sostituire il sì con il no: qualora il periodo abbia un senso compiuto, è necessario scrivere il sì con l’accento.
Esempio:
– Erik si è preso del tempo per scrivere questo articolo – Erik no è preso del tempo per scrivere questo articolo. La frase non ha alcun senso, dunque non ci vuole l’accento sul si.
– Sei andato a fare la spesa? Sì, sono andato ieri pomeriggio – Sei andato a fare la spesa? No, non sono andato. La frase ha senso, pertanto l’accento sul sì ci vuole.
ATTENZIONE!!
La scrittura si’ (con l’apostrofo) è scorretta!! Si ricorreva a questa grafia nella forma antica della seconda persona singolare del congiuntivo esortativo del verbo essere (congiuntivo utilizzato in proposizioni indipendenti per esprimere un ordine, un’esortazione, un invito): “sii” con troncamento (diventa si’); in altri contesti è ancora utilizzata per sostituire la seconda persona singolare dell’imperativo del verbo essere.
Esempio: il primo verso del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi “Laudato si’ mi’ Signore […]”